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Autore: Eurodetective Data: 26 Aprile, 2019

Il futuro dell'investigatore privato

Business Security: la nuova sfida

La centralità dell'informazione nella nostra società è la chiave di lettura di molti fenomeni che ne hanno cambiato e continuano a cambiarne le dinamiche. Carpire informazioni importanti, in modo più o meno lecito, talvolta andando a toccare la privacy di individui e aziende, può essere una risorsa strategica utilizzabile per creare – opportunità, legami, business – o, al contrario, per distruggere – relazioni o realtà aziendali-.

Da qui l'importanza di identificare figure e competenze che "proteggano" queste informazioni strategiche e la riflessione sul nuovo ruolo dell'investigatore privato, una professionalità che si evolve alla luce di crescenti esigenze di sicurezza da parte delle aziende. A parlarne è il Prof.Vittorio Umberto Di Santo, presidente di Eurodetective, affermata agenzia investigativa, in Italia ed Europa, con sede nella ridente Bologna.

«L'investigatore privato, in Italia, così come è oggi nella concezione popolare, che lo associa soprattutto ai "mal di testa da corna", sta per scomparire, se non è già scomparso – afferma Di Santo - Oggigiorno l'investigatore privato deve essere anche, e soprattutto, un esperto di business Security. Mi spiego meglio. La sicurezza e la percezione della sicurezza sono entrate nelle nostre vite. L'11 settembre ha cambiato il mondo, il modo di pensare e di vivere. Si pensi solo per un attimo agli aeroporti nel mondo e ci si renderà conto che forse quello che sto cercando di esprimere è vero».

«La cultura della sicurezza aziendale in Italia fa fatica ad affermarsi - prosegue Di Santo – Solo le grandi aziende possono onorare e permettersi il costo di un security manager se non addirittura un ufficio di security; si pensi ad ENI, Enel, Finmeccanica e Poste Italiane dove lavorano fior di professionisti della Sicurezza che studiano, sviluppano ed attuano delle strategie di difesa aziendale idonee a fronteggiare e superare eventi di natura dolosa, e colposa, che possano danneggiare risorse umane e materiali. Di contro, nelle piccola e media industria, la protezione del know how è, praticamente, inesistente in quanto i costi di un professionista inserito nell'organizzazione aziendale sarebbero troppo elevati. E' proprio a questi soggetti che l'investigatore privato può offrire, da consulente, un servizio prezioso aiutando l'azienda sotto i vari profili della sicurezza».

Quello che Di Santo evidenzia, è, dunque, un ruolo di "custode" della sicurezza aziendale che l'investigatore privato oggi può svolgere. Come?

Spiega ancora Di Santo: «Guardando la rapida evoluzione delle minacce, in termini di metodo di attacco (per ciò che riguarda per esempio la cyber security, la gestione degli allarmi, la protezione dei brevetti ed altro) e tenendo sempre presente che la sfida si gioca su due campi: quello della prevenzione e quello della repressione, nei casi di concorrenza sleale, sviamento della clientela, uso ed abuso della legge 104, prolungamento degli stati di malattia ed altro. Nel contesto delle investigazioni e sicurezza è questa l'idea del cambiamento che l'imprenditore deve cogliere. Ma c'è di più. L'investigatore privato, nella sua nuova veste di consulente per la sicurezza, può offrire le sue competenze non solo per la "protezione" di informazioni aziendali, ma anche a supporto della Business Intelligence che possiamo definire la raccolta, la correlazione e l'analisi di dati ed informazioni provenienti da diverse fonti, finalizzata a ricavare notizie utili per un processo decisionale da fornire all'imprenditore. Ieri l'intelligence era solo al servizio ed a supporto dei processi decisionali militari, oggi la business intelligence deve fornire analisi dei dati su competitor, mercato, clienti e potenziali minacce per gli asset dell'azienda».

In sintesi, l'investigatore deve essere in grado di prevenire, tramite le valutazioni di controparti eventuali rischi reputazionali; ricercare ed analizzare nuove forme di minaccia per gli asset aziendali e monitoraggio della loro evoluzione nel tempo; analizzare i contesti sociali, politici, economici dei Paesi in cui è attivo il business aziendale, ai fini della protezione del personale inviato in trasferta; monitorare la reputazione del brand (su stampa e web) e delle figure manageriali chiave dell'azienda. Il "nuovo" investigatore privato, insomma, si muove e opera più spesso in spazi virtuali che in quelli fisici per dare alle aziende quella sicurezza che si traduce in un reale vantaggio competitivo. Da alleato di mariti e mogli traditi a partner di aziende che vogliono preservare e far crescere il proprio business.

E' finito il tempo dei "James Tont" delle corna!

Chi siamo
  • L'agenzia è diretta da personale proveniente da servizi dell'Intelligence e dall'antiterrorismo dell'Arma dei Carabinieri.
  • Presidente: Dott. Prof. Vittorio Umberto Di Santo